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Camera da conversazione, con tavola da giuoco e lumi.
Donna Eularia, donna Rodegonda e donna Emilia.
RODEG. Così è, donna Eularia, domani perdiamo donna Emilia.
EUL. Perché, donna Emilia, partir sì presto?
EMIL. Mio marito è stato obbligato ad accomodarsi co’ suoi avversari. Ha rimesso tutte le sue ragioni nel conte Ercole: questa sera stenderanno il compromesso, e domani ritorneremo al nostro castello.
EUL. Perché non trattenersi un poco a goder questa nostra città?
EMIL. Mio marito non si trattiene fuori del suo paese per divertimento; se non esce per affari, non si stacca un giorno da casa sua.
EUL. Lodo infinitamente il buon costume di un cavaliere che sa regolare se stesso e la sua famiglia.
RODEG. Ma non vi potrebbe lasciare qualche giorno con me? M’impegnerei d’accompagnarvi io stessa a Castelbuono.
EMIL. Oh, non mi lascerebbe un giorno lontana da sé.
EUL. Anche in questo fa bene. La moglie non è mai accompagnata meglio, che quando sta col marito.