Carlo Goldoni
De gustibus non est disputandum

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA   Appartamenti.   Erminia e Celindo, sedendo vicini l'uno all'altro in fondo della scena. Rosalba e il Conte Ramerino, ad un tavolino, giocando fra di loro alle carte. Il Cav. di Roccaforte, ad un altro tavolino, scrivendo. Don Pacchione, sedendo da un altro lato, bevendo la cioccolata. Li sei Personaggi suddetti, ciascheduno stando al loro posto, cantano li seguenti versi, mostrando averli ciascuno in un foglio a parte. Poi la baronessa Artimisia

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ATTO PRIMO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Appartamenti.

 

Erminia e Celindo, sedendo vicini l'uno all'altro in fondo della scena.

Rosalba e il Conte Ramerino, ad un tavolino, giocando fra di loro alle carte.

Il Cav. di Roccaforte, ad un altro tavolino, scrivendo.

Don Pacchione, sedendo da un altro lato, bevendo la cioccolata.

Li sei Personaggi suddetti, ciascheduno stando al loro posto, cantano

li seguenti versi, mostrando averli ciascuno in un foglio a parte.

Poi la baronessa Artimisia

 

 

Il mondo è bel, perch'è di vari umori.

Vari sono degli uomini i capricci:

A chi piacciono l'armi, a chi gli amori,

A chi piaccion le torte, a chi i pasticci.

De' gusti disputar cosa è fallace;

Non è bel quel ch'e bel, ma quel che piace.

 

ART.

Bravi, me ne rallegro.

Godo che in casa mia

La giornata si passi in allegria.

Che si canta di bello?

CAV.

Alcuni versi

Da me stesso composti in questo punto.

Veggendo che ciascuno

Variamente s'impiega e si ricrea,

Col faceto mio stil così dicea:

De' gusti disputar cosa è fallace;

Non è bel quel ch'è bel, ma quel che piace.

ART.

Questo l'accordo anch'io.

Ciascheduno ha il suo gusto. Io pure ho il mio.

Ecco, la mia nipote

Col suo futuro sposo

Godono nel parlar d'amor, di foco.

Mia cugina ed il conte amano il gioco.

Voi, cavaliere, amate

La dolce poesia,

Il piacer, l'allegria;

Ed il signor Pacchione, il poverino,

Ama i ragù, la cioccolata e il vino.

PACC.

E voi che cosa amate?

ART.

Anche il mio genio

Più d'una cosa che d'un'altra è amico.

Ho il mio gusto ancor io, ma non lo dico.

CAV.

Dunque m'insuperbisco

Di questi versi miei. Ciascun si vanti

Del suo gusto parzial, li legga e canti. ( un foglio ad Artimisia)

(Tutti s'alzano, ripeton la canzone suddetta; indi partono tutti, fuorché Artimisia e Rosalba)

 

 

 


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