Carlo Goldoni
La donna di garbo

ATTO SECONDO

SCENA SECONDA

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SCENA SECONDA

 

Rosaura e detti

 

ROS. Che comanda la mia signora padrona? Oh, con che bella compagnia la ritrovo! Invero non si può fare di più. Il signor Lelio ha la beltà nel volto, la grazia negli occhi, l'affabilità nel tratto (e la pazzia nel cervello). (piano a Beatrice)

BEAT. (Costei mi fa crepar dalle risa). (da sé) Orsù via, preparaci da giocare.

ROS. A qual gioco, signora?

BEAT. A quello che più aggrada al signor Lelio.

LEL. Piace a me ciò che piace a madama.

BEAT. Sta a voi lo scegliere.

LEL. Mi meraviglio.

BEAT. Rimettiamoci in Rosaura; scelga ella il gioco. Siete contento?

LEL. Contentissimo.

ROS. Vorrei pur scegliere un gioco degno di un sì peregrino talento. Potete giocare a scacchi, il qual gioco fu instituito da Palamede, per trattenere gli stanchi e nauseati guerrieri all'assedio di Troia; guardatevi però, signore, che madama non vi dia scacco matto. Volete giocare a dadi? Il gioco non è vile, si dilettò con esso Domiziano imperadore, Enrico re d'Inghilterra, ed era l'usato trattenimento de' Corinti. Se questo non vi piace, potete giocare a dama. Questo è il miserabile gioco degli uomini che si lasciano mangiar tutto, prima di acquistar una dama. Ma sarà meglio che vi divertiate a giochi di carte, ove concorre egualmente il sapere e la sorte. Se foste in tre, vi vedrei volentieri giocare all'ombre: gioco bellissimo, inventato dall'acutezza degli Spagnuoli, che in italiano vuol dire gioco dell'uomo: ed infatti molto si può alludere di questo gioco alla vita umana. Io che mi sono dilettata di tutto, ho composto un sonetto sopra il gioco dell'ombre: contentatevi ch'io ve lo reciti, che spero non vi dispiacerà.

Bella, quel sempre dir passo e ripasso,

E mai entrar, mi pone in iscompiglio:

È ver che nell'entrare evvi periglio,

Ma almen si gioca, e s'ha diletto e spasso.

La prima volta che mi viene un asso

Disperato vo' fare un cascariglio;

E se volete poi darmi codiglio,

Lo prenderò da voi senza fracasso.

Fatemi dir di più, se lo bramate,

Lo farò solo, e pagherò gli onori;

Basta che, se mi do, voi mi prendiate.

Deh, lasciatemi almeno entrar agli ori,

Già lo , non dubitate,

Mentre avete voi sempre i mattadori.

 

LEL. Evviva, evviva!

BEAT. Sei molto brava, Rosaura.

ROS. Oh, non sapete ancora ciò che vi sia in questa testaccia. Ora vado a servirvi. Farò portare il tavolino e le carte, e giocate a quello che più v'aggrada. (parte)

 

 

 


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