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Florindo, Beatrice, Lelio, Diana e Isabella.
ISAB. (Signor Florindo, questa donna sì virtuosa non mi piace). (piano a Florindo)
FLOR. (Su via, signora Isabella, cominciate a tormentarmi con la gelosia). (piano a Isabella)
BEAT. Signor cognato, se mi date licenza, mi ritiro nella mia camera.
FLOR. Prendete il vostro comodo.
BEAT. A buon rivederci questa sera.
FLOR. Signor cavaliere, perché non servite madama? (a Lelio)
LEL. Temo di essere soverchiamente ardito.
FLOR. Eh, signore, il gran mondo pensa diversamente. Andate, andate; al braccio, al braccio; e voi, signora, lasciatevi servire. Il platonismo è già in uso; oggi tutto il mondo è Parigi.
LEL. Dunque, se madama il permette...
BEAT. Quando il signor cognato l'approva...
FLOR. Non solo l'approvo con un pro maiori, ma amplissime atque solemniter.
BEAT. Nuovamente la riverisco.
FLOR. Salvete, amici, salvete.
LEL. Che degno scolare! (parte, dando braccio a Beatrice)