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SCENA PRIMA
FEL.
No certo, s'io tacessi, sciocchissima sarei.
Come! di cento scudi darmene solo sei?
BAL.
Vi par poco sei scudi? li avete meritati?
Certo con gran fatica li avete guadagnati!
FEL.
A voi per dir il vero costano gran sudori!
Se non mi date il resto, vi saran dei gridori.
BAL.
Se più vi do un quattrino, poss'essere ammazzato,
E mi dispiace ancora di quelli che vi ho dato.
FEL.
Ecco, se li volete.
BAL.
Dateli pur.
FEL.
Vorreste ancora questi giocarli al faraone?
BAL.
Io giocar?
FEL.
Che sì che nelle tasche un soldo più non hai?
BAL.
FEL.
Da cento l'ho saputo,
E uscir dalla biscaccia io stessa vi ho veduto.
BAL.
Che da voi non lo sappia.
FEL.
E ben, cosa mi date?
BAL.
Tutto quel che volete.
FEL.
BAL.
FEL.
BAL.
Subito?
FEL.
BAL.
Ve li darò tra poco.
FEL.
Ho capito, ho capito, voi li perdeste al gioco.
BAL.
Maladetta fortuna! tu vuoi precipitarmi.
Per carità, Felicita, non state a palesarmi.
FEL.
Se non ho i dieci scudi, tacere io non m'impegno.
BAL.
FEL.
BAL.
Qual anello?
FEL.
L'anello che da lei ti fu dato.
BAL.
Da Valentina?
FEL.
BAL.
FEL.
L'hai venduto?
BAL.
L'ho in pegno.
FEL.
E per che far?
BAL.
Pel gioco
Ma la fortuna ingrata s'ha da cangiar fra poco.
FEL.
Povera mia sorella! sta fresca in verità.
Sì, la voglio avvertire.
BAL.
Ah no! per carità.
FEL.
Per carità ch'io taccia? Sì facile non è.
La carità, fratello, dee principiar da me.
Se resta miserabile per voi la Valentina,
Se a lei giocate tutto, che farò io meschina?
BAL.
Non temete di nulla: saprò il debito mio.
Felicita, vel giuro, giocar più non vogl'io.
Fate che Valentina mi sposi immantinente;
Vi sarò buon amico, vi sarò buon parente.
E se col vostro mezzo si viene a conclusione,
Io di trecento scudi vi fo l'obbligazione.
FEL.
BAL.
FEL.
Da un pubblico notaro la voglio autenticata.
BAL.
Fatta solennemente sarà, come volete.
FEL.
Ecco qui l'occorrente. L'obbligazion stendete. (tira innanzi un picciolo tavolino con quel che occorre)
BAL.
FEL.
BAL.
(Anche mille in tal caso gliene darei per patto). (scrive a suo modo)
FEL.
(Nasca quel che sa nascere, più strolicar non vo'.
Questi trecento scudi da parte io metterò.
E se qualche altra cosa mi riescirà avanzarmi,
Può essere ch'io trovi ancor da maritarmi). (da sé)
BAL.
FEL.
Non vi saran litigi;
Anzi farà il notaro un viaggio e due servigi.
Se posso persuaderla sposarvi a dirittura,
Potrà del matrimonio stendere la scrittura.
BAL.
Voi avete una testa acuta e sopraffina,
Degnissima sorella siete di Valentina.
Fate che si concludano le nozze in questo giorno.
Vado per il notaro, e quanto prima io torno. (parte)