Carlo Goldoni
La donna di governo

ATTO QUINTO

SCENA SECONDA   FULGENZIO e dette

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SCENA SECONDA

 

FULGENZIO e dette.

 

FUL.

Con licenza, signore.

So che il signor Fabrizio di casa è uscito fuore;

Onde di riverirvi presa ho la libertà,

Perché bramo d'un fatto saper la verità.

GIU.

Certo; lo zio pretende che in un ritiro io vada.

DOR.

Ma con un memoriale gli troncherem la strada.

FUL.

Non parlava di questo, perché lo so benissimo

Che a simile violenza lo schermo è facilissimo.

Desidero sapere come la cosa è andata,

Come fu la sorella da Ippolito sposata. (a Giuseppina)

GIU.

Rosina?

FUL.

Sì, signora.

DOR.

Sposata?

FUL.

Nol sapete?

DOR.

Non lo so, e non lo credo.

GIU.

Signor, v'ingannerete.

FUL.

Come poss'io ingannarmi, se il vecchio adesso adesso

In spezieria del Cavolo l'ha raccontato ei stesso?

E nominò il notaro che ha fatto l'istrumento,

E d'abiti e di gioje va a far provvedimento.

GIU.

Questa mi giunge nuova.

DOR.

Credo che voi sognate.

FUL.

Si ha da saper s'è vero.

DOR.

Rosa dov'è? Aspettate. (parte)

 

 

 


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