Carlo Goldoni
Lo scozzese

ATTO PRIMO

SCENA SETTIMA   Altra camera.   Donna GIULIA e LISETTA

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SCENA SETTIMA

 

Altra camera.

 

Donna GIULIA e LISETTA

 

GIU. Sì, per oggi vo' trattenermi in quest'appartamento terreno.

LIS. Fa benissimo. Così sarà più lontana dalle seccature.

GIU. Da quai seccature?

LIS. Mi può intendere senza ch'io parli.

GIU. Non vuoi desistere?

LIS. Io non nomino alcuno.

GIU. Ma ti capisco.

LIS. È segno dunque ch'io do nel vero.

GIU. Ma il vero sempre non si ha da dire.

LIS. Io non lo dico.

GIU. Ma lo pensi.

LIS. Il pensiere non si può impedire.

GIU. Orsù, acchetati, e va a vedere se il signor don Properzio si è servito del segretario, e se può venire da me.

LIS. Chi?

GIU. Il segretario.

LIS. Voleva dire io, che avesse volontà di una seccatura.

GIU. Lisetta, meno lingua, e più giudizio.

LIS. (Di lingua so che sto bene, di giudizio poi così e così). (parte)

 

 

 


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