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GIU. Che dite eh? Mi ha licenziato la servitù. Ho da servirmi da me medesima? Non ho da poter mandare un'ambasciata dove mi pare?
FABR. Se altri non vi sono, anderò io ad avvisar donna Aurelia.
GIU. Mi farete piacere. Ma spero che potrò valermi del mastro di casa.
FABR. Vuol sentire come ho principiato a scrivere a don Sigismondo?
GIU. Sì, io sentirò volentieri. (siedono)
FABR. Con quanto piacere ho incontrato l'onore di render servigio a lei ed al figlio, con altrettanto rammarico mi trovo in grado di dovermene ora pentire.
FABR. Il signor don Alessandro, poco ricordevole degl'impegni suoi e delle mie attenzioni...
GIU. Sospendete. Ecco il mastro di casa.