BER.
|
Fa
che venga don Pippo.
|
FIL.
|
Eccol
ch'ei viene innanti.
(Ecco
il vero esemplare degli uomini ignoranti). (da sé, e parte)
|
BER.
|
Se
vincere vo' il punto, che m'ho fissato in mente,
Con
tutti usar convienmi uno stil differente.
Evvi
una cosa sola ch'eguale a ognun mi fa:
Tutti
mi tendon lacci, e sono in libertà.
|
PIP.
|
Eccomi
qui, signora; ma questa non mi pare,
Sia
detto per non detto, l'ora del desinare.
|
BER.
|
Perché?
|
PIP.
|
Perché
i Romani, ch'erano genti dotte,
Solevano
mangiare verso un'ora di notte.
|
BER.
|
Voi
siete bene istrutto dunque del stile antico.
Gran
bello studio è questo!
|
PIP.
|
Siete
del studio amante?
|
BER.
|
Io
per le belle lettere son pazza delirante.
|
PIP.
|
Certo
le belle lettere sono un studio assai bello.
In
materia di lettere, io scrivo in stampatello.
Ho
una raccolta in casa di medaglie bellissime,
E
di monete ancora, con lettere grandissime.
|
BER.
|
Questa
è la beltà vera, visibile e palpabile,
E
non certe anticaglie d'un prezzo immaginabile.
Nelle
lucerne antiche spendon tanti quattrini.
|
PIP.
|
Io
ho una lucerna in casa, nuova, con tre stoppini.
|
BER.
|
So
ancor che voi avete una gran libreria.
|
PIP.
|
Può
esser che di meglio al mondo non ci sia.
Ho
speso in dieci anni, non son caricature,
Più
di sessanta scudi in tante legature.
|
BER.
|
Cosa
avete di bello?
|
PIP.
|
Son
tanti i libri miei.
Se
me li ricordassi, quasi ve li direi.
Aspettate:
due tomi avrò del Caloandro,
Averò
quasi tutta la Vita l'Alessandro,
Paris
e Vienna certo, i Reali di Franza,
Il
Guerrino meschino, le Femmine all'usanza,
Dieci
o dodeci tomi del Giornale Olandese.
Ho
sedici commedie tradotte dal francese;
Il
libro delle Poste per viaggiare il mondo;
Un
libro che ha per titolo... mi pare, il Mappamondo;
Due
o tre Calepini, due o tre Dizionari,
Una
serie perfetta di trentadue Lunari;
In
specie un Almanacco ch'è il più sicuro e dotto,
E
un libro per trovare i numeri del lotto.
|
BER.
|
Tutte
cose sceltissime da trarne buoni frutti.
|
PIP.
|
È
ver, ma non son cose che le intendano tutti.
Voi
ne avete dei libri?
|
BER.
|
Cose
da trar sul fuoco.
Ho
l'Arte, per esempio, che insegna a far il Cuoco.
|
PIP.
|
Non
è cattivo libro.
|
BER.
|
Ho
nello studio mio
L'Arte
di far danari.
|
PIP.
|
Credo
d'averlo anch'io.
|
BER.
|
Ho
una raccolta intera di tutte le canzoni
Uscite
da vent'anni.
|
PIP.
|
Questi
son libri buoni.
|
BER.
|
Li
tengo lì per comodo, se vengon forestieri.
|
PIP.
|
Dopo
aver desinato, leggerò volentieri.
Infatti,
andando intorno a tante signorine,
Non
trovo che romanzi, sonetti e canzoncine.
|
BER.
|
Dovete
d'ora innanti venir sempre da me,
E
leggeremo insieme il Libro del perché.
|
PIP.
|
Questo
libro l'avete?
|
BER.
|
L'ho,
ma il tengo serrato.
|
PIP.
|
Lo
vedrò volentieri. Oh, quanto l'ho cercato!
Vi
saran, mi figuro, tutti i perché del mondo.
|
BER.
|
Certo.
|
PIP.
|
Perché
la luna faccia ogni mese il tondo?
|
BER.
|
Anche
questo.
|
PIP.
|
Saravvi
il perché, mi figuro,
Il
latte, ch'è sì tenero, faccia il formaggio duro.
|
BER.
|
Vi
è tutto in questo libro.
|
PIP.
|
Vo'
veder se ritrovo
Il
perché le galline cantino, fatto l'uovo.
|