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Costanza, Felicita, Luca e Battistino
FELIC. Mi avete fatto ridere veramente.
COST. Così si fa. Che serve cogli uomini gridare e taroccare? Con la buona grazia si fa più, e si arrischia meno.
BATT. (Pasquina non è tornata con loro). (da sé) Signore mie, mi saprebbero dire di Pasquina?
FELIC. (Ecco quest'altro sciocco). (a Costanza)
COST. (Divertiamoci). (a Felicita) Come! non sapete niente di Pasquina?
COST. Non sapete che cos'ha fatto?
BATT. Povero me! Che cosa ha ella fatto?
COST. Ditegli voi quel ch'è succeduto. (a Felicita)
FELIC. Io? (Che cosa volete che dica?) (piano a Costanza)
COST. (Inventiamo qualche cosa per farlo disperare). (piano a Felicita)
LUCA Ora che ho mangiato, mi viene un poco di sonno. (si appoggia al tavolino, e si addormenta)
BATT. Signore mie, per carità, non mi tenete in pena.
COST. Pasquina è fatta la sposa.
BATT. Con chi?
BATT. E chi è costui?
COST. Felicita lo conosce; domandatelo a lei.
FELIC. Sì, è quello ch'è venuto dall'Indie con un carico di pappagalli.
BATT. Sapete dove stia di casa?
FELIC. Là giù ai confini del canal regio, sul margine della laguna.
BATT. Cospetto! Dove sarà Pasquina?
COST. E chi?
FELIC. Fermatevi. (lo trattengono in due, ed egli fa sforzi per andare)
BATT. No certo.
BATT. Non mi terrebbero le catene. (fugge di mano alle due donne, e nell'andarsene impetuosamente, urta nel tavolino, lo rovescia, ed il signor Luca cade per terra. Battistino parte)
COST. Signor padre. (aiutandolo)
LUCA Che?
COST. Gli duole in nessuna parte?
LUCA Mi ero un poco addormentato, e non so come sia caduto. Lo sapete voi come sia caduto?
FELIC. Sarà stato il gatto. (forte assai)
LUCA Il gatto? Che ti venga la peste. Che non vada a mangiar lo stufato. Chi è questa? (a Costanza)
LUCA Che?
LUCA Sia maledetto quel gatto. Era tanto che non mi tormentava la sciatica: pare ora che mi si sia risvegliata. Cosa dice? (a Costanza)
COST. Non dico niente. (sorridendo)
LUCA Ridete eh, frasconcelle? Si burlano i poveri vecchi. Mi duole, e ancora mi burlano. Eh, se vivesse tua madre, mi anderebbe subito a fare un bagno. Pazienza. Insolente, non star a corbellare tuo padre. (adirato, a Costanza che sorride) Cosa dite? (a Felicita, che non parla)
LUCA Guardate che bella grazia! Ancora voi verrete vecchie, se non creperete presto. Gli uomini, ancorché vecchi, si stimano qualche cosa: ma voi altre donne, quando siete vecchie, siete solo buone da far teriaca. (parte zoppicando)