Carlo Goldoni
Le donne di buon umore

ATTO TERZO

SCENA PRIMA   Camera.   Costanza e Felicita

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ATTO TERZO

 

 

SCENA PRIMA

 

Camera.

 

Costanza e Felicita

 

COST. Venite qua, Felicita; frattanto che danno in tavola, voglio raccontarvi una cosa.

FELIC. Ditela presto veh, che io non voglio sentire discorsi lunghi.

COST. Ve la dirò in due parole. Ho paura di essere innamorata.

FELIC. Oh, io non mi sono mai spaventata per queste cose.

COST. Certo, che nemmen io per questa paura mi farò levar sangue; ma non vorrei trovarmi in qualche imbarazzo.

FELIC. Non è il conte Rinaldo quello di cui parlate?

COST. Sì certo, è lui per l'appunto.

FELIC. Ei non ha moglie, voi non avete marito, che difficoltà ci trovate?

COST. Prima di tutto mi dispiace ch'è forastiere, e non vorrei avere ad abbandonar Venezia.

FELIC. Oh questa poi, compatitemi, è una malinconia solennissima. Una persona di spirito non ha da supporre, che non vi sia altro di buono al mondo, che la sua patria. Tutto il mondo è paese; quando si ha il suo bisogno, si sta bene per tutto.

COST. Dite bene; ma ancora non so di certo...

 

 

 


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