Carlo Goldoni
Le donne vendicate

ATTO PRIMO

SCENA SETTIMA   Volpino, poi Casimiro

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SCENA SETTIMA

 

Volpino, poi Casimiro

 

VOLP.

Uh, sono indiavolate;

Non v'è caso di renderle placate.

Ma che cosa ho da far? Da disperarmi?

Oibò, se Doralice ed Eleonora

M'han già privato delle grazie sue,

Vi posso rimediar con altre due.

Emilia e Livietta...

CAS.

Amico, intesi

Che due belle con voi siano sdegnate,

Perché avete le donne maltrattate.

VOLP.

Io che farci non so. Mi prendo gusto

Con questo stile mio;

Sento ridere gli altri, e rido anch'io.

CAS.

Ma se così farete,

Donna non troverete

Che amante di voi sia.

VOLP.

Eh, che di donne non v'è carestia.

CAS.

È ver. Chi certi ascolta

Giovinotti sboccati,

Par che stiano le donne ad aspettarli,

E che vadan talvolta a ricercarli;

Ma so per esperienza

Che ciò vero non è. So che per farsi

Una sposa, un'amante od un'amica,

Ci vuole, padron mio, tempo e fatica.

VOLP.

Voi volete alle donne entrar in grazia

A forza di dir bene.

CAS.

E voi volete

Disgustarvi di loro

A forza di dir male.

VOLP.

Caro amico,

Quando ne dico male, applaudon tutti,

Quando ne dico ben, stan tutti muti.

CAS.

Basta, non vi consiglio

Inimicarvi un sesso

Di cui so che voi stesso amante siete;

Non dite mal, se bene gli volete.

 

Vi dié vita donna amante,

Una donna vi nutrì,

E di donna il bel sembiante

Lieto ognor vi renderà.

Sconoscenza nelle selve

Più crudel giammai s'udì;

Si risparmiano le belve

Fra di lor la crudeltà. (parte)

 

 

 


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