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SCENA PRIMA
Camera, come sopra.
EMIL. |
Sono contenta assai, Che la signora Doralice ancora La nostra casa gentilmente onora. |
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Frenarmi non potei. So che si tratta E so che tutte abbiam lo stesso impegno Di vendicarci di Volpino indegno. |
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Orsù, qui siamo tre. |
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Io dico che siccome Discacciarlo da noi, sarà un tormento, |
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Ciò andrebbe ben, se tutte |
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EMIL. |
Direi, per castigarlo, Ben bene innamorarlo; E quando è innamorato, |
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Ma finché s'innamora, |
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Punir con gelosia. Sugli occhi suoi Scherzar con questo e quello: |
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In quella canzonetta ch'ei cantava, La voce assottigliava: Cantava or da soprano, or da tenore. Io vorrei far in modo |
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} a due |
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EMIL. |
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«Ahi ch'io moro, mio tesoro», (canta in falsetto) Sempre, sempre canterà. |
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a due |
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