Carlo Goldoni
Le donne vendicate

ATTO SECONDO

SCENA SETTIMA   Livietta e detto

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SCENA SETTIMA

 

Livietta e detto.

 

LIV.

Contro tutte le donne?

VOLP.

signora;

E contro lei, se fa bisogno, ancora.

LIV.

Badate ben che ve ne pentirete.

VOLP.

Ma che cosa ho da far? Tutte arrabbiate

Siete contro di me;

Tutte mi discacciate,

M'odiate, mi sprezzate.

Io, che più non mi vedo accarezzato,

Parlo contro di voi da disperato.

LIV.

Povero il mio Volpino!

Poverin, poverino!

Caro, venite qui, vi voglio bene,

Vi voglio accarezzare...

Andatevi ben ben a far squartare.

VOLP.

Ecco, e dovrò dir bene

Delle donne così?

LIV.

Così le donne

Trattan chi dice male.

VOLP.

Eh, siete avvezze,

Per ingannar, a finger le carezze.

Ma giacch'è rotta, rotta sia per sempre.

Roccaforte mi sfida;

Tutto il male dirò che dir poss'io;

E quando il labbro mio

Non basti, colla spada lo sosterrò alle strette

Che siete galeotte e maledette.

 

Ma soletto non son io

Che lo dice, in verità.

Troverò del parer mio

Più di uno in la città.

Domandate, e sentirete

Quel che ognun risponderà.

Cosa dite? Non è vero?

Quello dice: Signor sì.

Sono furbe? Signor sì.

Sono ingrate? Signor sì.

Son cattive? Sì o no?

Nissun v'è che dica no. (parte)

 

 

 


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