Carlo Goldoni
Le donne vendicate

ATTO SECONDO

SCENA DECIMA   Doralice, servita da Casimiro. Eleonora, servita da Roccaforte. Emilia, servita da Flaminio. Seguito di Donne, servite dai loro Amanti. Poi Volpino. Tutti vanno a sedere ai loro posti

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SCENA DECIMA

 

Doralice, servita da Casimiro. Eleonora, servita da Roccaforte. Emilia, servita da Flaminio. Seguito di Donne, servite dai loro Amanti. Poi Volpino. Tutti vanno a sedere ai loro posti.

 

CORO

Viva il femmineo sesso,

Vivan le donne tutte.

Siano belle, o siano brutte,

Vivan le donne ognor.

E chi non dice evviva,

Si possa innamorare,

E mai pietà trovare

Al disperato cor.

 

ROCC.

Dov'è, dov'è colui

Che dice male del femmineo sesso?

Venga meco al cimento. Io mi protesto

Difensor delle donne.

VOLP.

Eccomi lesto.

ROCC.

Rendi ragion perché col labbro audace

Oltraggiasti le donne.

VOLP.

Oh, se volessi

Render ragion del mal ch'ho detto, avrei

Da parlar quattro mesi, e forse sei.

ROCC.

Perché son galeotte?

VOLP.

Perché sanno

Sotto specie del bel venderci il danno.

ROCC.

Se il denar mal si spende,

Colpa è del comprator, non di chi vende.

VOLP.

Conoscon l'uomo quando è innamorato;

E quando è ben legato,

Lo trattano da pazzo,

E fanno del meschin strage e strapazzo.

ROCC.

Un uomo ch'ha giudizio

Deve alle sue passion ponere il freno.

Impari l'uomo a innamorarsi meno.

VOLP.

Sono le donne avare.

ROCC.

Quel che dite avarizia,

In esse non è colpa.

Quando sono fanciulle,

Si chiama ritrosia;

Quando son maritate, economia.

VOLP.

Sono infide, incostanti.

ROCC.

Imparan dagli amanti.

VOLP.

Sono finte e mendaci.

ROCC.

Gli uomini nel mentir sono più audaci.

VOLP.

Son triste, lusinghiere,

Nostre nemiche vere,

Amanti di discordie e di vendette:

Sì, sono galeotte e maledette.

ROCC.

Olà, soffrir non voglio

Quel temerario orgoglio

Con cui si oltraggia il femminile onore.

Presto meco a pugnar vieni, se hai core. (impugna la spada)

VOLP.

Eccomi a te. (impugna la spada e s'avanza)

ROCC.

Bel bello.

Se abbiamo a far duello,

Non vi vuol tanto foco.

VOLP.

Non mi posso tenere.

ROCC.

A poco a poco.

Via, mettiamoci in guardia.

VOLP.

Eccomi qui.

ROCC.

Oh, facciamo così:

Dite che per ischerzo

Dal vostro labbro la parola è uscita,

Ed io, Volpin, vi donerò la vita.

VOLP.

Eh cospetto di Bacco,

Battermi omai vogl'io.

Ehi, mettiamoci in guardia, padron mio.

ROCC.

(Ah che ci sono... Oimè!...

Dov'è la mia bravura?)

VOLP.

(Il bravo difensor muor da ).

 

Presto. Ah! (tira)

ROCC.

Alto. Eh! (para)

VOLP.

Prendi. Ah! (tira)

ROCC.

Ferma. Eh! (para)

VOLP.

Mori. Ah! (l'incalza)

ROCC.

Piano. Eh! (rincula)

VOLP.

Lascia. Ah! (va alle prese della spada)

ROCC.

Sono in terra,

Sono in terra.

VOLP.

Sono in guerra,

Sono in guerra.

Chi vuol niente, venga a me.

 

ELEON.

Io difendo le donne, eccomi a te.

(Eleonora colla spada, che trova, di Roccaforte, sfida Volpino)

VOLP.

Voi coll'armi?

ELEON.

Io con l'armi. E cosa credi?

Che le donne non abbiano valore?

A combatter con me vieni, se hai core.

ROCC.

Brava, brava davvero!

Ecco vi sono appresso;

Animo, combattete. Evviva il sesso.

VOLP.

Eh! se così volete,

Con voi combatterò,

E delle donne mi vendicherò.

 

ELEON.

Presto. Ah! (tira)

VOLP.

Alto. Eh! (para)

ELEON.

Prendi. Ah! (tira)

VOLP.

Ferma. Eh! (para)

ELEON.

Mori. Ah! (l'incalza)

VOLP.

Piano. Eh! (rincula)

ELEON.

Lascia. Ah! (va alle prese della spada)

VOLP.

Sono in terra,

Sono in terra.

ELEON.

Sono in guerra,

Sono in guerra.

Chi vuol niente, venga a me.

 

VOLP.

Ah, sì signora, vinto mi confesso. (minacciato da Eleonora)

ROCC.

Vivan, vivan le donne.

TUTTI

Evviva il sesso.

 

ELEON.

Fin ch'ho la spada in mano,

Chi vuol pugnar con me?

Di battermi son pronta

Con un, con due, con tre.

Di punta, ovver di taglio,

Io colpi altrui darò.

Di terza, ovver di quarta,

Parar mi proverò.

Or sono riscaldata;

Chi vuol pugnar con me?

Mi sono vendicata,

Briccon, sopra di te. (a Volpino)

Venite quanti siete,

Ch'io vi disarmerò. (parte)

CORO    

Viva il femmineo sesso,

Vivan le donne tutte;

Sian belle, o siano brutte,

Vivan le donne ognor.

E chi non dice evviva,

Si possa innamorare,

E mai pietà trovare

Al disperato cor. (tutti partono, fuorché Volpino)

 

 

 


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