Carlo Goldoni
Le donne vendicate

ATTO TERZO

SCENA QUINTA   Volpino e detti

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SCENA QUINTA

 

Volpino e detti.

 

VOLP.

(Ecco appunto Eleonora;

In privato vorrei

Aggiustarla con lei. Voglio provarmi

Con qualche regaletto.

Questa è l'arma migliore,

Per vincer d'una femmina il rigore).

 

ELEON.

Olà, che vuoi tu qui?

 

VOLP.

Signora mia.

 

ELEON.

Vanne lungi, ribaldo.

 

ROCC.

Andate via.

 

VOLP.

Almeno per pietà...

 

ELEON.

Fuggi dagli occhi miei.

 

ROCC.

Va via di qua.

 

VOLP.

Via, lo so che ho fallato;

So che una bestia io sono.

A voi chiedo perdono;

E in segno del mio amor, del mio rispetto,

Regalarvi vorrei quest'anelletto.

 

ELEON.

Un anelletto a me?

 

VOLP.

Sì.

 

ROCC.

(State salda). (ad Eleonora)

 

VOLP.

Guardate com'è bello!

 

ELEON.

Sì, è bellino.

 

ROCC.

(Maledetto Volpino!) (da sé)

(Se anelli voi volete,

Dei più grandi e più bei da me ne avrete). (ad Eleonora)

 

VOLP.

Via, che dite?

 

ELEON.

Va pure;

Da te non voglio anelli.

(Voi me ne donerete de' più belli). (a Roccaforte)

 

VOLP.

Pazienza. Avevo ancora

Questa gioja da collo... ma... pazienza.

 

ELEON.

Una gioja da collo?

 

ROCC.

(Ehi, state forte). (ad Eleonora)

 

VOLP.

Ah non credevo mai...

 

ELEON.

È bella, è bella assai.

 

ROCC.

(Non la prendete.

Una da me ne avrete

Grande sei sette volte più di quella). (ad Eleonora)

 

ELEON.

(Grande assai più di questa?) (a Roccaforte)

 

ROCC.

(E assai più bella).

 

VOLP.

Via, non facciam parole: (ad Eleonora)

Prendete.

 

ELEON.

Non la voglio.

 

ROCC.

Non la vuole.

 

VOLP.

Orsù, son disperato.

Io mi voglio affogare.

Deh, vi prego accettare

In ragion di legato

Questo poco denar che m'è avanzato.

 

ROCC.

(Forte, ch'egli vi tenta).

 

ELEON.

(Mi tenta?)

 

ROCC.

(E in che maniera!)

 

ELEON.

(Via, per farlo arrabbiare, ed acciò veda

Che bisogno non ho de' suoi quattrini,

Prestatemi una borsa di zecchini).

 

ROCC.

(Oimè!... dirò... signora...

Non ne tengo per ora...)

 

ELEON.

(Sì, saran nello scrigno

Dove avete il giojello).

 

ROCC.

(Sì, signora, e vi è dentro anco l'anello).

 

ELEON.

(Costui è uno spiantato).

 

VOLP.

Deh, aggradite

Un testimonio del rispetto mio.

 

ROCC.

(Forte, non l'accettate, son qua io).

 

 

VOLP.

Chiedo, o bella, a voi perdono;

Quanto posso v'offro in dono

Per aver da voi pietà.

 

ROCC.

State salda e non temete;

Voi da me gioielli avrete

Ed anelli in .

 

ELEON.

Io non son una di quelle

Pelarine sfacciatelle,

Che han regali qua e .

 

VOLP.

Deh movetevi a pietà.

 

ELEON.

Via, ti dico.

 

ROCC.

Via di qua.

 

VOLP.

(Mi vien voglia con costui

Di sgrugnarlo come va).

 

ELEON.

} a due

Via malnato, - malcreato,

Presto, fuggi via di qua.

ROCC.

VOLP.

Anderò.

 

ELEON.

} a due

Va via di qua.

ROCC.

VOLP.

Ah, con me così si tratta?

Morirò.

 

ELEON.

Sì, crepa.

 

ROCC.

Schiatta.

 

ELEON.

} a due

No, per te non v'è pietà.

ROCC.

ROCC.

Questo core è tutto mio. (verso Eleonora)

Il suo caro, sì, son io.

 

ELEON.

Via ti dico. (a Volpino)

 

ROCC.

Via di qua.

 

ELEON.

} a due

Via malnato, - malcreato,

Presto, fuggi via di qua.

ROCC.

VOLP.

Ah, con me così si tratta?

Morirò.

 

ELEON.

Sì, crepa.

 

ROCC.

Schiatta.

 

VOLP.

Ah, per me non v'è pietà.

 

ROCC.

No, per voi non v'è pietà.

Spazzatevi la bocca.

 

ELEON.

E andate via di qua.

 

VOLP.

Ingrata, cruda, sciocca.

 

a tre

Andate via di qua. (Volpino parte)

 

 

 

 


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