IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
BEAT. Io, disgraziata? (a Corallina)
OTT. Che cosa fate qui voi? (a Beatrice)
BEAT. Ci sono per mio malanno.
BEAT. Così non ci fossi venuta.
BEAT. Mia cugina ha pregato me ch'io le conducessi Florindo.
COR. Ed ella l'ha servita bene. Gliel'ha condotto in questa bella maniera.
COR. Sì, l'averà saputo che la signora Rosaura era serrata in quella camera. Se avessi commessa io una simile azione, povera me! Tutto il mondo mi sarebbe contro, ed ella se la passa con questa bella disinvoltura.
BEAT. Voi siete una temeraria. (a Corallina)
OTT. Via di qui subito. (a Beatrice)
OTT. Via di qui, dico: o giuro al cielo farò con voi qualche risoluzione.
BEAT. Sì, anderò via; ma non son chi sono, se quell'indegna non me la paga. (parte)
COR. (Sì, sì, abbaia pure. Se credi con me di vendicarti, la so più lunga di te). (da sé)
FLOR. Dunque voi, Corallina, avete parlato in mio favore?
OTT. Ma ancora non so come voi vi ritrovaste là dentro. (a Corallina)
COR. Dite, signora Rosaura, mentre eravate in camera serrata col signor Florindo, non sono io venuta a chiamarvi? Non vi ho detto io che usciste di là per rispetto di vostro padre?
COR. Sentite, signore, se mi preme l'onore della vostra casa.
OTT. (È una donna di garbo). (da sé) E poi?
COR. Sento strepito; vengo qui; trovo il signor Lelio...
OTT. Anche Lelio? Anche quella collerica bestia? Che voleva? Che pretendeva?
FLOR. Sì, signore, voleva venir in camera.
COR. E se non era io, nascevano dei precipizii. L'ho fatto partire. Ringraziatemi, signor padrone. S'egli vi trovava, vi uccideva.
COR. Basta, la cosa è finita bene.
OTT. Ma ancora non si sa come voi vi trovaste là dentro.
COR. (Sia maledetto!) Lo dirò... sì, ve lo dirò... Chiamai fuori, come dicevo, la signora Rosaura. Ella è venuta, e le si è spento il lume. Non è vero che il lume si è spento? (a Rosaura)
COR. Oh! io dico sempre la verità.
OTT. E così?
COR. E così, esce un uomo da quella camera: voglio vedere chi è; e tutto in un tempo mi sento prendere, e condur dentro. Siete stato voi che mi ha strascinata? (a Florindo)
FLOR. Io anzi ho avuta una spinta.
COR. E che sì che siete stata voi? (a Rosaura)
ROS. Io non me ne ricordo. Ero tanto confusa.
COR. Basta: non so dir come mi son trovata là dentro; per salvar l'onore della signora Rosaura, sono andata in pericolo di perdere il mio.
OTT. L'accidente è curioso. Non vorrei. Corallina, se voi ardiste burlarmi...
COR. Io, signore, burlarvi? Sapete pure quanta stima, quanto amore ho per voi?
OTT. Basta. Che cosa facciamo qui? Giacché l'accidente ha portato... datevi la mano, sposatevi, e sarà finita.
COR. (Ecco un novello imbroglio). (da sé)
ROS. Ed io son contentissima.
OTT. Giacché Corallina ha detto di voler far questo matrimonio...
COR. Signori, adesso non è tempo di farlo.
OTT. No? Perché?
COR. Adesso è tempo di armarsi, di difendersi, di ripararsi.
ROS. Oimè!
OTT. Ripararsi da che? Armarsi? Contro di chi?
COR. Il signor Lelio, partendo, partì arrabbiato, e protestò e disse che subito andava a prender armi, a trovar gente, e tornava qui, e voleva rapir la figlia, bastonar il padre, ammazzar l'amante, e tagliar la faccia alla povera cameriera.
OTT. Rapire? Bastonare? Ammazzare? Armi, armi, presto. Spada, schioppo, pistole. Non ho paura di lui; non ho paura di cento. (parte)
COR. Venite con me, non abbiate paura di niente.
COR. Presto, venite con me.
COR. Signora Rosaura, non si fida. Fatelo venir con voi.
ROS. Venite, caro, fidatevi. Corallina è per noi.
FLOR. Andiamo pure. Finalmente, che mai sarà?
COR. Non abbiate paura: son qui per voi.
ROS. Corallina, mi raccomando. (parte)
FLOR. Se mi burlate, ci avrete da pensare anche voi. (parte)
COR. Tutto mi riesce male, tutto mi va alla rovescia; ma ne farò tante, che una mi riuscirà: son donna, e tanto basta. (parte)