Carlo Goldoni
La donna vendicativa

ATTO TERZO

SCENA VENTISETTESIMA

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SCENA VENTISETTESIMA

 

Lelio e Trappola per la porta di strada all'oscuro; poi Arlecchino

 

LEL. Tu vuoi farmi precipitare.

TRAPP. Niente, signore, si fidi di Corallina.

LEL. Dove siamo?

TRAPP. Venga meco, che ho pratica della casa. (lo prende per la mano)

LEL. Questa notte tu mi precipiti; ma giuro al cielo, il primo a morire sarai tu stesso.

TRAPP. La non dubiti, che non moriremo nessuno. (entra con Lelio per la porta della scala)

ARL. Oh poveretto mi! Zente in casa. Ladri, e no se trova el padron. Tremo da tutte le bande. Se i me trova, i me mazza. L'è mêi che me la batta fora de ; ma se vado fora, ho paura... e se resto denter, l'è pezo. Anderò... ma se trovo zente... la zente l'è in . È mêi che vada. Anderò a chiamar i sbirri. Povero el me padron! L'è assassinà. Presto, i sbirri, la corte. (parte per la porta di strada)

 

 

 


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