Carlo Goldoni
La donna vendicativa

ATTO TERZO

SCENA TRENTUNESIMA

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SCENA TRENTUNESIMA

 

Arlecchino e detti.

 

ARL. Sior padron, i sbirri.

OTT. I sbirri? Tieni, porta via. (gli la pistola)

FLOR. La corte? Tenete, nascondetela. ( la sua ad Arlecchino)

ARL. Oh poveretto mi! I me menerà via mi. Salva, salva. (le nasconde)

COR. (Son perduta; non v'è più rimedio). (da sé)

OTT. Chi ha fatto venire i sbirri?

ARL. Son stà mi, sior, perché ho sentido dei ladri.

OTT. Presto, giacché v'è la corte, venga, e conduca via quella scellerata.

LEL. Sì, colei merita di essere severamente punita.

 

 

 


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