Carlo Goldoni
Le donne curiose

ATTO SECONDO

SCENA DICIANNOVESIMA

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SCENA DICIANNOVESIMA

 

Ottavio e Lelio

 

LEL. Ho piacere d'avervi trovato. Ho perso le chiavi, e non so dove e non so dir come; appunto stavo in attenzione di qualche amico che aprisse.

OTT. Vi servirò io. Ma, caro amico, tenetene conto di quelle chiavi. Il povero signor Pantalone di quando in quando, se si perdono, le fa mutare.

LEL. Eh! ho un sospetto in testa.

OTT. Di che?

LEL. Ho paura che me le abbia prese mia moglie; se ciò è vero, da galantuomo, le do un ricordo per tutto il tempo di vita sua.

OTT. Oibò, non v'inquietate. Soffritela, se potete, e se non potete, mandatela al suo paese.

LEL. Se sapeste quanto mi ha fatto arrabbiare con un maladetto lo saprò.

OTT. Oh via, andiamo.

 

 

 


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