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Florindo solo.
FLOR. Grand’è la mortificazione ch’io provo de’ rimproveri ben giusti del signor Tonino; ma l’amore ch’io ho per Beatrice, mi fa essere ingrato. S’io lo conduco in mia casa, è scoperto l’inganno. A me giova che parta Tonino, e resti meco Beatrice. Allora mi spiegherò, e forse non sarà contraria a’ miei desideri. Anderò a rintracciarla. Per oggi e domani la farò star ritirata. Il servitore lo manderò fuori di Verona. Farò tutto per acquistarmi questa rara bellezza. So che manco al dovere e l’amicizia tradisco, ma amore comanda con troppo arbitrio al mio cuore. Devo a Tonino la vita, e son pronto a sagrificarla per lui. Tutto son pronto a fare, fuorché privarmi di Beatrice che adoro. (parte)