Carlo Goldoni
I due gemelli veneziani

ATTO SECONDO

SCENA QUINTA

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SCENA QUINTA

 

Dottore e Colombina

 

COL. Mi pare che questo signor Zanetto sia poco innamorato della signora Rosaura.

DOTT. Ma perché?

COL. Non vedete quanta fatica ci vuole a farlo andar in casa? Vago solo, sior sì, sioria vostra. Mi fa venire i dolori colici.

DOTT. Da una parte lo compatisco. Sai cosa gli ha fatto Rosaura?

COL. E che gli ha fatto?

DOTT. Gli ha dato un potentissimo schiaffo.

COL. Per qual cagione?

DOTT. Credo perché egli volesse un poco stender le mani.

COL. In questo poi la signora Rosaura ha ragione. E voi ora, perdonatemi, avete fatto male a rimandarglielo in tempo ch’è sola.

DOTT. Eh, non è sola. Vi è il signor Pancrazio, che fa la guardia.

COL. Sia maledetto quel vostro signor Pancrazio.

DOTT. Cosa ti ha fatto, che lo maledisci?

COL. Io non lo posso vedere. Fa il bacchettone; ma poi...

DOTT. Ma che poi?

COL. Basta, mi ha detto certe cose...

DOTT. Cosa ti ha detto? Parla.

COL. Piace anche a lui allungar le mani.

DOTT. Chetati, bocca peccatrice. Non parlar così di quell’uomo, che è lo specchio dell’onoratezza e dell’onestà. Portagli rispetto e rendigli ubbidienza, come faresti a me medesimo. Egli è un uomo dabbene, e tu sei una ignorante, una maliziosa. (parte)

 

 

 


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