Carlo Goldoni
I due gemelli veneziani

ATTO TERZO

SCENA DECIMA

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SCENA DECIMA

 

Pancrazio, Brighella ed Arlecchino

 

ARL. L’è matto. (cantando)

BRIGH. Per dir che l’è matto solenne, basta dir che el butta via la so roba. Vôi seguitarlo per curiosità. (parte)

PANC. Questa borsa la raccoglierò io e la custodirò fino a tanto che Zanetto con qualche lucido intervallo ne disponga a dovere. Amico, venite meco dal giudice, e procuriamo di ricuperare le gioje.

ARL. Savì cossa che v’ho da dir? Che voggio tornar alle vallade de Bergamo.

PANC. Perché?

ARL. Perché l’aria della città fa deventar matti. (parte)

PANC. Per tutto il mondo spira un’aria consimile. La pazzia si è resa universale: chi è pazzo per vanità, chi per ignoranza, chi per orgoglio, chi per avarizia. Io lo sono per amore, e dubito che la mia sia una pazzia molto maggiore d’ogn’altra. (parte)

 

 

 


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