Carlo Goldoni
I due gemelli veneziani

ATTO TERZO

SCENA TREDICESIMA

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SCENA TREDICESIMA

 

Rosaura, poi Zanetto

 

ZAN. Cussì, tornando al nostro proposito... (a Rosaura)

ROS. A qual proposito tornar pretendi, mancatore, spergiuro? Desti la fede ad altra donna, ed ora me ingannare pretendi? No, perfido, no, scellerato, non ti verrà fatta. Ama chi amar devi per debito. Adempi l’impegno del tuo cuore mendace. Attendi, attendi, che per farti conoscere che non ti curo, anzi ti aborrisco e ti sprezzo, ora vo a prender quella scrittura con cui t’impegnasti tu meco, e vedrai, ingratissimo amante, che Rosaura non sa soffrire un inganno. (si ritira dalla finestra)

 

 

 


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