Carlo Goldoni
Il genio buono e il genio cattivo

ATTO SECONDO

SCENA SETTIMA   Arlecchino, poi monsieur Le Baron

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SCENA SETTIMA

 

Arlecchino, poi monsieur Le Baron

 

ARL. Poverazzo! el me fa da rider; nol sa gnente a sto mondo. Un omo della mia sorta? Pien de oro, pien de bezzi, pien de diamanti! El cavalier Batocchio?

BAR. Oh signor Cavaliere!

ARL. Oh signor Baron!... A proposito dove xe mia muggier?

BAR. Non vi prendete pena di lei. È restata con Madama la Fontaine.

ARL. Sola? Fin che gieri in do, pazenzia, ma sola co sto monsieur...

BAR. Siete forse geloso?

ARL. Mi no.

BAR. Non sareste italiano, se non lo foste un pochino. (scherzando)

ARL. Sior no; ghe digo assolutamente che no son geloso. (Ghe patisso, ma vôi far onor alla patria). (da sé)

BAR. Volete venir con me?

ARL. Dove?

BAR. Al bosco di Bologna.

ARL. A Bologna? In Italia?

BAR. No, una lega di qui lontano. Al ballo pubblico dove vedrete una quantità di belle e graziose giovani ballare, passeggiare e passare il tempo.

ARL. Donne? Andemo subito. (con allegria)

BAR. Andiamo. (s'incamminano)

 

 

 


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