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Madame La Fontaine e Corallina
LA F. Voi dunque siete forastiera?
LA F. Come conoscete mio marito?
COR. Ho avuto l'onore di conoscerlo qui questa mattina, passeggiando alle Tuglierie.
LA F. Che cosa vi diceva egli a proposito di un appartamento?
COR. Vi dirò; è tanto generoso e compito, che mi ha esibito un appartamento.
LA F. Mi maraviglio che osiate dirlo a me stessa, e che non arrossite di voi medesima.
COR. Perché, signora, mi dite questo? Che male faccio a dire la verità? Siete forse gelosa? Sono anch'io gelosa di mio marito, ed egli è geloso di me; ma ci hanno detto che qui la gelosia è cosa ridicola, e ci sforziamo per uniformarci al costume.
LA F. È ridicola in Francia la gelosia che oltraggia e disturba la società. Si tratta, si conversa liberamente, ma nei limiti della politezza e dell'onestà. Una moglie saggia ed amorosa non soffre che suo marito offra un appartamento ad una giovane sconosciuta; e una donna onesta non accetta al primo incontro una simile esibizione. Conosco mio marito: è un uomo d'onore, ma ha la debolezza di correr dietro, non dirò alla bellezza, ma alla novità, e voi fate un'opera indegna se lo secondate. Il vostro discorso mi fa dubitare, se siate maliziosa o innocente. Se agite con innocenza, illuminatevi, e sappiate che le finezze degli uomini tendono alla rovina del cuore: ponetevi in guardia e prevaletevi dei miei consigli. Se poi maliziosamente vi conducete, assicuratevi ch'io non soffrirò questa tresca, che troverò la via di troncarla, che i tribunali favoriscono le mogli oneste, e che voi sarete giustamente e severamente punita. (parte)