Carlo Goldoni
Il genio buono e il genio cattivo

ATTO TERZO

SCENA SECONDA   Arlecchino con l'abito alla francese e detti.

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SCENA SECONDA

 

Arlecchino con l'abito alla francese e detti.

 

ARL. (Viene con allegria cantando, saltando, e facendo strepito, chiamando forte) Zoveni, chioccolata.

GARZ. Subito la servo. (I quattro Inglesi lo guardano con ammirazione, e poi continuano a bere, a fumare, e a leggere. Arlecchino si accosta al Mercante, e lo saluta alla francese, con brio. Il Mercante lo guarda, si leva un poco il cappello, poi lo rimette in testa, e continua come prima. Arlecchino si maraviglia della serietà. Si accosta al Capitano, e lo saluta come sopra. Il Capitano fa lo stesso, come il Mercante. Arlecchino continua a maravigliarsi, va dall'Artefice e gli dice)

ARL. Ghe xe novità in paese? Belle donne ghe n'è? Propriamente moro de voia de vedérghene qualcheduna.

ART. (Lo guarda, poi gli volta la schiena, e non gli risponde. Arlecchino va dal Piloto, gli domanda cosa legge di bello. Il Piloto non risponde. Vuol egli veder cosa legge. Il Piloto gli getta in faccia una boccata di fumo)

ARL. (Si sdegna e grida) Maledetto. El m'ha soffegà. Oh poveretto mi! Aiuto, una chioccolata, una chioccolata almanco per carità. Zoveni, disè, la chioccolata quando me la deu? Destrigheve, no posso più.

GARZ. (Viene con una pipa di tabacco e la presenta ad Arlecchino)

ARL. Coss'è sta roba? Mi domando la chioccolata, e ti me porti una pipa? Sastu che son el cavalier Batocchio? Voio esser respettà, sangue de mi, son el cavalier Batocchio, el cavalier Batocchio. Pipa a mi? A mi pipa? Tiò suso, tocco de senza creanza. (gli rompe la pipa sulla faccia) T'impararà un'altra volta a trattar coi cavalieri della mia stirpe. Animo, la chioccolata, destrìghete, e non vôi spettar altro. La chioccolata al cavalier Batocchio.

GARZ. Presto, il cioccolato al cavalier Batocchio (con impazienza) (I quattro Inglesi fanno atti d'ammirazione e d'impazienza. Un altro Garzone porta una tazza di cioccolata. Arlecchino la prende, e volendo sedere, e trovando tutti i tavolini occupati, vuol sedere accanto al Capitano; il Capitano lo guarda con dispetto, si alza, e porta il suo caffè e la sua pipa vicino al Mercante. Arlecchino resta solo, siede, si burla degli Inglesi, i quali fremono. Arlecchino domanda biscottini, gliene portano; mangia, beve, canta e siede, burlandosi degl'Inglesi. In questo)

 

 

 


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