Carlo Goldoni
L'erede fortunata

ATTO PRIMO

SCENA QUINTA

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SCENA QUINTA

 

Arlecchino, poi Fiammetta

 

ARL. Oh, che bel matto!

FIAMM. Arlecchino...

ARL. L’è veramente ridicolo.

FIAMM. Arlecchino, dico.

ARL. Cossa gh’è?

FIAMM. La signora Beatrice ti domanda.

ARL. Vado... ma no. Famme un servizio, vaghe ti in vece mia.

FIAMM. E che cosa vuoi ch’io le dica?

ARL. Sarà meio che vada mi.

FIAMM. Oh sì, sarà meglio.

ARL. Va, dighe che non mi hai trovato.

FIAMM. Ma perché ho da dire questa bugia?

ARL. Se scoverze che no xe vero... Anderò mi.

FIAMM. Via, presto.

ARL. Va ti.

FIAMM. Ha domandato di te, non di me.

ARL. Se vuol me, non vuol te... Vado... non vado... Oh Dio... resta tu... resta tu... che vado io. (parte)

 

 

 


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