Carlo Goldoni
L'erede fortunata

ATTO SECONDO

SCENA DECIMA

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SCENA DECIMA

 

Florindo esce di camera.

 

FLOR. Ben opportunamente la sorte mi ha fatto essere in questa casa. Rosaura è innamorata d’Ottavio? Il vecchio vorrebbe ch’ei la sposasse, ed egli la ricusa, perché non perda l’eredità? A me non comple che l’abbia né il padre, né il figlio. Se sposa Pancrazio, ella è padrona di tutto; se sposa Ottavio, averò un gran nemico, una fiera lite, un eterno disturbo. È mio interesse di farla mia, e frattanto è necessario interrompere i loro disegni. Buon per me che Ottavio non ha obbedito suo padre, e si è ritirato. Domani cercherò il modo di vedere Rosaura con maggior comodo, fuori di questa casa. Qui la cosa è troppo pericolosa; ora col benefizio del lume n’anderò... Ma sento gente. Oh stelle! Ecco Pancrazio con Rosaura: se torno a nascondermi, mi vedranno attraversare la camera; meglio è ch’io spenga il lume. (smorza il lume)

 

 

 


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