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ARL. A riverir el maestro de casa.
FLOR. Che cosa vuoi tu dal maestro di casa?
ARL. No xelo elo quello che regala?
FLOR. Se vuoi esser regalato, ti regalerò io.
ARL. Ben; tanto me fa da un, come dall'alter.
FLOR. Dimmi un poco. Ci sono belle donne in questo paese?
ARL. Eh! cussì, cussì; ma no miga belle come le bergamasche.
FLOR. No? Perché?
ARL. Perché ghe manca el gosso.
FLOR. Conosci tu una certa Olivetta?
FLOR. Una tal Giannina la conosci?
FLOR. E la bella Ghitta, sai chi sia?
FLOR. Sai dove stiano di casa?
ARL. La favorissa. Per chi m'ala piado, Zelenza?
ARL. Mi, con so bona grazia, no batto l'azzalin1.
FLOR. Io sono il padrone di questo paese; quando comando, voglio essere obbedito. Ti fo onore, se ti ammetto alla mia confidenza. Voglio che tu mi guidi da queste donne, e se non lo farai, ti farò romper le braccia.
FLOR. Seguimi per tuo meglio. (parte)
ARL. A Montefosco sto bocconcin de Marchese? Mi torno a Bergamo. (parte)