Carlo Goldoni
Il feudatario

ATTO SECONDO

SCENA DICIASSETTESIMA

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SCENA DICIASSETTESIMA

 

Florindo, poi Cecco

 

FLOR. Questo vecchio di Pantalone so come è fatto. Di quando in quando vien fuori colle sue tirate da Seneca, da Cicerone. La gioventù non ama la moralità. Ora pagherei uno scudo, se trovassi la casa di Ghitta. (cava il taccuino) Bel casino, bella collina: avrebbe ad esser quella; mi proverò. (vuol salire la collina)

CEC. Eccellenza, signor Marchese.

FLOR. Galantuomo, che cosa volete?

CEC. L'onore d'inchinarla.

FLOR. Non altro?

CEC. Mi conosce, Eccellenza, signor Marchese?

FLOR. Non mi pare.

CEC. Non si ricorda dei deputati della nobile antica Comunità? Io sono uno dei laterali.

FLOR. Sì, sì, ora vi conosco.

CEC. E sono servitore obbligato di Vostra Eccellenza, signor Marchese.

FLOR. (Costui mi farà il servizio). (da sé) Ditemi, galantuomo, sapete voi dove sta di casa una certa Ghitta?

CEC. Ghitta?

FLOR. Sì, lo sapete?

CEC. Lo so.

FLOR. Quando lo sapete, conducetemi alla sua casa.

CEC. Alla sua casa?

FLOR. Sì, alla sua casa.

CEC. A che fare, Eccellenza, signor Marchese?

FLOR. Voi non avete a cercare i fatti miei.

CEC. Sa, Eccellenza, che Ghitta è mia moglie?

FLOR. Me ne rallegro; ho piacere, vi sarò buon amico; andiamola a ritrovare.

CEC. Ma che vuole da mia moglie? Parli con me. (altiero)

FLOR. Volete che ve la dica, signor deputato laterale, che mi parete un bell'impertinente!

CEC. Da mia moglie non ci si va.

FLOR. Vi farò romper le braccia.

CEC. Eccellenza, zitto, in segretezza, che nessuno ci senta: so adoperar lo schioppetto. Servitor umilissimo di Vostra Eccellenza.

FLOR. Siete un temerario.

CEC. Zitto, favorisca: ne ho ammazzati quattro. Servitore obbligatissimo di Vostra Eccellenza.

FLOR. Così parlate al marchese di Montefosco?

CEC. Senta, senta. Quattro o cinque per me sono lo stesso. Ossequiosissimo di Vostra Eccellenza.

FLOR. (Son solo: costui mi potrebbe precipitare). (da sé)

CEC. Comanda che io la serva? Vuol divertirsi alla caccia? Vuol che andiamo nel bosco?

FLOR. No, no, amico; nel bosco non ci vado.

CEC. La servirò a casa.

FLOR. Da vostra moglie?

CEC. non ci si va.

FLOR. Non ci anderò; ma sarà peggio per voi. Giuro al al cielo, me la pagherete. (parte guardandosi indietro, per paura di Cecco che gioca collo schioppo)

CEC. Che cosa si crede il signor Marchese, che fra le rendite del suo Marchesato vi entrino anche le nostre donne? Se non avrà giudizio, averà che fare con questo schioppo. (parte)

 

 

 


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