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ATTO PRIMO
SCENA PRIMA Giardino in casa di Don Tritemio. Eugenia con un ramo di gelsomini, Lesbina con una rosa in mano
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SCENA PRIMA
Giardino in casa di Don Tritemio.
Eugenia con un ramo di gelsomini, Lesbina con una rosa in mano.
EUG. |
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LESB. |
Ma vicino è il tuo flagello, |
a due |
Più ch'è fresca, più s'apprezza;
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EUG. |
Ché codesta canzon, Lesbina mia, Troppo mi desta in sen malinconia. |
LESB. |
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EUG. |
Ah! che sotto d'un padre Asprissimo e severo, |
LESB. |
Pur delle vostre nozze |
EUG. |
Sarebbero al cuor mio le divisate Dall'avarizia sua. Dell'uomo vile, Che Nardo ha nome, ei mi vorria consorte. L'abborrisco, e mi scelgo anzi la morte. |
LESB. |
Non così parlereste S'ei proponesse al vostro cor Rinaldo. |
EUG. |
Lesbina... oimè!... |
LESB. |
Vi compatisco; un cavalier gentile, In tutto a voi simile |
EUG. |
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LESB. |
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EUG. |
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LESB. |
Io vi offerisco Quel che so, quel che posso. È ver che sono In una età da non prometter molto; Ma posso, se m'impegno, |
EUG. |
Cara, di te mi fido. Amor, pietade Per la padrona tua serba nel seno; Almen fa ch'io non sia sì sventurata. |
LESB. |
Meglio sola che male accompagnata! |
EUG. |
Dunque da te qualche soccorso attendo.
Ma questo cuore almeno |