Carlo Goldoni
Il filosofo di campagna

ATTO SECONDO

SCENA TERZA   Don Tritemio, Eugenia, poi Lesbina che torna

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SCENA TERZA

 

Don Tritemio, Eugenia, poi Lesbina che torna.

 

EUG.

(È molto, s'io resisto). (da sé)

TRIT.

Affé, non ho mai visto

Una donna di te più scimunita.

Figlia che si marita

Suol esser lieta, al suo gioir condotta;

E tu stai che pari una marmotta?

EUG.

Che volete ch'io dica?

TRIT.

Parla o taci,

Non me n'importa più.

Sposati, e in avvenir pensaci tu.

LESB.

Signor, è un cavaliero

Col notar della villa in compagnia,

Che brama riverir vossignoria.

TRIT.

Vengano. (Col notaro?

Qualchedun che bisogno ha di denaro). (da sé)

LESB.

Rinaldo, padrona. Io vi consiglio

D'evitar il periglio). (piano ad Eugenia)

EUG.

(Andiam, Lesbina). (a Lesbina)

Con licenza. (s'inchina a don Tritemio)

TRIT.

Va pure.

EUG.

(Ahi, me meschina!) (da sé, e parte con Lesbina)

 

 

 


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