Carlo Goldoni
Il filosofo di campagna

ATTO SECONDO

SCENA UNDICESIMA   Eugenia e don Tritemio

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SCENA UNDICESIMA

 

Eugenia e don Tritemio

 

TRIT.

Dunque, giacché lo sai, tel dico anch'io;

È questi il pensier mio:

Dopoché tu sarai fatta la sposa,

Anch'io mi sposerò questa fanciulla.

Piangi? sospiri? e non rispondi nulla?

Son stanco di soffrirti.

Oggi darai la man. S'ha da finire.

Se sei pazza, non vuò teco impazzire. (parte)

EUG.

Pazza a ragion mi chiama

Il genitor crudele,

Se in faccia al mio fedele, al mio diletto,

Ho tradito l'affetto

Per velar follemente in sen l'arcano;

Ed or mi lagno, ed or sospiro invano.

 

Misera, a tante pene

Come resisto, oh Dio!

Il crudo affanno mio

Ah, tollerar non so.

Dov'è l'amato bene?

Dove s'asconde, o cieli?

Amor, se non lo sveli,

Più vivere non vuol. (parte)

 

 

 


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