Carlo Goldoni
Il filosofo di campagna

ATTO TERZO

SCENA TERZA   Rinaldo e la Lena

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SCENA TERZA

 

Rinaldo e la Lena

 

RIN.

Ninfa gentile, al vostro cor son grato.

In braccio al mio contento

Per voi andrò... (in atto di partire)

LENA

Fermatevi un momento.

Se grato esser volete,

Qualche cosa potete

Fare ancora per me.

RIN.

Che non farei

Per chi fu sì pietosa a' desir miei?

LENA

Son contadina, è vero,

Ma ho massime civili e buona dote;

Son di Nardo nipote;

Maritarmi vorrei con civiltà.

Da voi, che siete un cavalier compito,

Secondo il genio mio

Spero un marito.

RIN.

Ritrovar si potrà.

LENA

Ma fate presto;

Se troppo in casa resto

Col zio, che poco pensa alla nipote,

Perdo e consumo invan la miglior dote.

 

Ogn'anno passa un anno,

L'età non torna più;

Passar la gioventù

Io non vorrei così.

Ci penso notte e .

Vorrei un giovinetto,

Civile e graziosetto,

Che non dicesse un no,

Quand'io gli chiedo un sì. (entra nella casa suddetta)

 

 

 


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