Carlo Goldoni
La figlia obbediente

ATTO SECONDO

SCENA TREDICESIMA

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SCENA TREDICESIMA

 

Florindo e detto.

 

FLOR. Servitor umilissimo del signor conte.

OTT. Schiavo suo.

FLOR. Perdoni, se vengo ad incomodarla.

OTT. Chi è vossignoria?

FLOR. Florindo Aretusi, per obbedirla.

OTT. Non la conosco.

FLOR. Son venuto a pregarla...

OTT. Non la conosco.

FLOR. Favorisca d’ascoltarmi.

OTT. Non parlo con chi non conosco. (parte)

 

 

 


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