Carlo Goldoni
La figlia obbediente

ATTO SECONDO

SCENA DICIOTTESIMA

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SCENA DICIOTTESIMA

 

 

Arlecchino e detti.

 

ARL. Signori, l’è qua Brighella colla lustrissima siora Olivetta so fia, che vol onorarli de una visita.

PANT. Adesso no ghavemo tempo...

BEAT. Oh! sì, sì, signor Pantalone, che vengano. (È bene di tener divertita la signora Rosaura; meno che ci pensa, è meglio). (a Pantalone)

PANT. Vorria che destrighessimo quel che preme più.

ARL. Cossa disela? Se i femo aspettar, i va in collera.

BEAT. Vengano, vengano. È vero, signor Pantalone?

PANT. Che i vegna. (Sta donna vol tutto a so modo). (da sé)

ARL. Ghe dago un avvertimento. A Brighella no le ghe daga del ti, per amor del cielo. (parte)

BEAT. Rosaura, state allegra, divertitevi, non dubitate che sarete contenta.

ROS. Sarei contenta, se avessi un cuor come il vostro.

BEAT. Oh! ecco la ballerina.

 

 

 


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