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Brighella ed Olivetta in abito di gala, con due ballerini che le danno braccio; e detti.
ROS. Olivetta, vi riverisco. Ben ritornata.
OLIV. (Olivetta! Crede ch’io sia ancora una serva). (da sé)
BRIGH. (L’ha magnà el manego della scoa) 5. (da sé)
PANT. Me rallegro. Ben venuti. Caspita! Semo in aria6.
BRIGH. Cossa vorla? Povera zente: ma gh’avemo el nostro bisogno.
BEAT. Venite qui, signora Olivetta, lasciatevi vedere. Siete molto sfarzosa.
OLIV. Oh! cara signora, siamo da viaggio. Con questo straccio di abito mi vergogno.
BEAT. Capperi! Da viaggio? Avete delle belle gioje.
BRIGH. Bagattelle, védela, bagattelle. La vederà po’col tempo. Deme una presa de tabacco. (ad Olivetta)
PANT. Chi eli quei signori? (i ballerini s’inchinano)
OLIV. Sono due ballerini, che ho condotto con me di Germania. (dà la scatola d’oro a Brighella)
BRIGH. Do poveri putti, che gh’avemo pagà el viazo per vegnir in Italia. La favorissa. La se degna. No l’è miga princisbech, sala? (dando tabacco)
PANT. Avè fatto dei gran bezzi.
BRIGH. No l’ha sentio le nove? La mia putta xe nominada per tutto el mondo.
PANT. Vi vedremo a ballare? (ad Olivetta)
BRIGH. Eh! Sarà difficile. No i vol spender in sti paesi.
PANT. No i vol spender? Se i paga più un ballerin de un poeta!
BEAT. Se voleste, vi sarebbe ora un’occasione bellissima.
OLIV. Chi sa! Per farmi vedere, forse forse, ballerei.
BEAT. Sì. Vi è un’opera buffa; se volete, parlerò all’impresario.
BRIGH. Oe! Un’opera buffa! (ad Olivetta, ridendo)
OLIV. Oh! signora mia, non mi avvilisco tanto.
BRIGH. Un’opera buffa! Oh via! Semo vegnui in Italia a acquistar qualcossa.
BEAT. Ma in oggi nelle opere buffe ballano i primi soggetti.
BRIGH. Una donna de sta sorte che ha fatto la prima figura su tutti i teatri regi, imperiali, ducali e monarcali? (tutti ridono)
ROS. (Se avessi voglia di ridere, costoro mi farebbero smascellare). (da sé)
BEAT. (Che dite? Quanta superbia!) (a Pantalone)
PANT. (I gh’ha rason. È xe el so secolo). (a Beatrice)
BRIGH. Gh’aveu el relogio d’oro? Vardè mo, che ora fa.
OLIV. Signore mie, non istieno a disagio per causa mia. Sono 23 ore. Seggano, se comandano.
BEAT. Grazie alla sua gentilezza. Accomodiamoci, giacché la signora Olivetta ce lo permette.
PANT. Oh! che cara siora Beatrice! (tutti siedono)
OLIV. La signora Rosaura è sposa, non è vero?
ROS. Il conte? Avete della gran confidenza con lui.
OLIV. Oh, non mi prendo gran soggezione.
BRIGH. Semo avvezzi a praticar prencipi, marascialli, plenipotenziari.
PANT. (Oh! Co bello che xe costù!) (da sé)
OLIV. So anche che il signor Florindo è sulle furie, e ha minacciato il signor conte.
BRIGH. E sior conte el gh’ha una paura, che el trema da tutte le bande.
PANT. Rosaura, abbiè giudizio.
ROS. (Che giornata è questa per me!) (da sé)