Carlo Goldoni
La figlia obbediente

ATTO TERZO

SCENA PRIMA

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ATTO TERZO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Strada.

 

Florindo solo.

 

FLOR. Ah conte pusillanimo e vile! Egli va accompagnato dagli sgherri, per timore di me. L’ha indovinata. L’avrei disteso sulla porta di Pantalone, se da quattro non foss’ei stato difeso. Contro quattro non posso solo azzardarmi; però, o non sarà sempre da cotal gente scortato, o lo assalirò con forze eguali per atterrarlo. Lo voglio estinto. Voglio levarmi dagli occhi un rivale, a costo di dover perder la vita. Eccolo; il mio sdegno non sa frenarsi. Se non temessi di essere soverchiato... Basta; tratterrò a più potere la collera, ma gli parlerò.

 

 

 


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