Carlo Goldoni
La figlia obbediente

ATTO TERZO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

Camera di locanda con lumi.

 

Il cameriere di locanda ed Arlecchino

 

ARL. Se poderia parlar co sior Brighella?

CAM. Il signor Brighella non è in casa. È andato alla barca di Padova a fermare il posto, perché vuol partir questa sera.

ARL. Così presto el vol andar via?

CAM. È tornato a casa tutto arrabbiato; ha fatto i bauli in fretta, e dice che vuol partir questa sera, e non so perché.

ARL. Gh’è stà qualche radego in casa dei me patroni, per causa de una corniola.

CAM. Ho piacere che vadano via: sono superbi insoffribili.

ARL. Me maraveggio, che signori de quella sorte se degna de andar in barca de Padova.

CAM. Finalmente operano da quel che sono. Basta dire che il signor Brighella, con la parrucca inanellata, mette da sé colle sue mani le candele di sevo sui candelieri.

ARL. Siora Olivetta dov’ela? Voi saludarla, avanti che la vada via.

CAM. La signora Olivetta è in camera del conte Ottavio, che fa i complimenti della partenza.

ARL. Col conte Ottavio? Se i era in collera.

CAM. Sì, erano in collera, e hanno fatto la pace.

ARL. Bravi; i se giusta presto.

CAM. Eccolo qui il signor Brighella, vestito da viaggio.

ARL. Me despiase solamente no poderghe dar del ti.

 

 

 


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