Carlo Goldoni
La figlia obbediente

ATTO TERZO

SCENA TREDICESIMA

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SCENA TREDICESIMA

 

Beatrice ed il servitore col lume, e detto.

 

BEAT. Che diavolo fate qui? (correndo verso Florindo)

FLOR. Permettetemi, signora...

BEAT. Andate via, che ora viene il signor Pantalone.

FLOR. È vero che questa sera si abbiano a concludere le nozze col conte Ottavio?

BEAT. È verissimo. Andate via, che non vi è più rimedio.

FLOR. Possibile che Rosaura...

BEAT. Presto, che il signor Pantalone scende le scale.

FLOR. Deh! nascondetemi...

BEAT. Siete pazzo? Andate via. Presto, fagli lume. (al Servitore)

SERV. Signora, in sala vi è gente. (guardando alla scena)

BEAT. E chi sarà mai?

SERV. È Brighella, il padre della ballerina. (guardando bene)

BEAT. Maledetto quando siete venuto qui. (a Florindo)

FLOR. Nascondetemi.

BEAT. Venite qui in questo camerino. (apre una porta)

FLOR. (Sarò a portata di sentir tutto, e di vendicarmi sul fatto). (da sé; entra nel camerino)

BEAT. (Parte col Servitore)

 

 

 


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