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COL. Via, signora padrona, state allegra, non abbadate a tutto. Più che si pensa, più il male cresce. Finalmente non avete febbre, non avete verun cattivo accidente.
ROS. Oimè, Colombina, dammi la mano, che mi par di cadere.
COL. Tenete; sedete qui. Che cosa vi sentite?
COL. Non avete mangiato da ieri in qua. Vi girerà il capo per la debolezza. Eh via, mangiate qualche cosa.
ROS. Ma se non posso.
COL. Il medico ha detto che, se non mangerete, vi ammalerete davvero.
ROS. Qual medico ha detto questo?
ROS. Il dottor Onesti? (ridendo)
COL. Capperi! Il dottor Onesti è un bravo medico.
ROS. Perché?
COL. Perché vi rallegra sentendolo nominare.
COL. Dite quel che volete, ma io assolutamente voglio credere a modo mio.
ROS. Via, che cosa hai nel capo? Che cosa credi?
COL. Credo che tutto il vostro male sia mal d’amore.
ROS. Oh, oh, mal d’amore! Mi fai ridere senza voglia.
COL. E credo che, per guarirvi, più delle medicine vi gioverebbe il medico.
ROS. Oh, che ti venga la rabbia; che diavolo vai dicendo? Oh, oh, questa è da ridere. (ridendo)
COL. Ma se la cosa è così, non vi state a tormentare inutilmente; ditelo a vostro padre.
ROS. Via, via, che sei pazza. In verità, mi fai crepare di ridere.
COL. Ora mi date piacere. Vi vedo pure una volta ridere.
COL. Dite a me: siete innamorata?
COL. Ed io dico di sì.
COL. Avete male?
ROS. Sì.
COL. Verrà il medichetto e vi guarirà.
ROS. Ah, ah, ah, pazza maledetta! Ah, ah, ah. (ridendo)