Carlo Goldoni
La finta ammalata

ATTO SECONDO

SCENA QUARTA

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SCENA QUARTA

 

Il dottor Merlino, Tarquinio e Pantalone

 

MERL. (Sentite? Questo speziale vuol far da medico, e leva le visite e le cure ai professori). (a Tarquinio)

TARQ. (Sì, fa anche da chirurgo. Porta con sé gli unguenti, e medica le ferite e le piaghe). (a Merlino)

MERL. (Questa cosa va male. Ognuno ha da esercitare la sua professione. Anche voi, che siete chirurgo vi dilettate di tastare il polso ed ordinare i medicamenti per le febbri). (come sopra)

TARQ. (E voi pure avete insegnato tante volte a fare il decotto di salsapariglia). (come sopra)

MERL. Signor Pantalone, servitor umilissimo.

PANT. Patron mio riverito.

MERL. Come sta la sua signora figlia?

PANT. Mal assae, patron. Ma chi ela ella?

MERL. Non mi conosce?

PANT. Mi no in verità.

MERL. E pure, per grazia del cielo, son noto assai in questo paese, né vi è cavaliere, e pochi sono i mercanti che da me non sieno serviti.

PANT. In verità, mi no la cognosso.

MERL. Non conosce il dottor Merlino Malfatti, che ha fatto tante cure e tanti prodigi in questa città?

PANT. Certo, me par assae de no averla mai vista e mai sentia a nominar, perché in casa mia credo che ghe sia stà tutti i miedeghi, tutti i cerusichi e tutti i spizieri de sto paese.

MERL. Vi dirò, signor Pantalone, non sono io di quelli che facciano maneggi per ottenere delle cure, e che entrino, come si suol dire, per forza nelle case. Io non fo negozi con gli speziali per essere introdotto. Fo onestamente la professione mia, vado ove sono chiamato, e per grazia del cielo posso vantarmi che, dove ho avuto sinora l’occasione d’andare, sono riuscito nelle mie cure, con tutta la gloria e soddisfazione di quelli che mi hanno chiamato.

PANT. (Cancaro! El xe un omo grando!) (da sé)

MERL. Se il signor Pantalone brama di me informazione, può dimandar qui al signor Tarquinio.

PANT. Chi elo sto sior?

TARQ. Non conosce Tarquinio Cristieri? Il primo chirurgo di questa città?

MERL. Oh, il signor Tarquinio è un uomo esperimentato.

TARQ. Il signor dottor Merlino è un uomo celebre.

MERL. Per cavar sangue non vi è l’eguale.

TARQ. Per mali incurabili è un prodigio.

. Mo gh’ho ben a caro aver cognossù do persone de tanto merito e de tanta vertù. Mi gh’ho una fia che xe sempre ammalada.

MERL. Se V.S. comanda, la visiterò.

TARQ. Se ha bisogno del chirurgo, son qua io.

PANT. Vorria far un poco de consulto; se la vol restar servida, la me farà favor. (a Merlino)

MERL. Volentieri la servirò.

TARQ. Verrò ancor io, per servirla.

PANT. Ma no so, se del chirurgo ghe sia bisogno.

MERL. Può venire, e potrà dire la sua opinione.

PANT. Benissimo, ch’el vegna pur. (Manco mal, el cielo provvede). (da sé, parte)

MERL. Ricordatevi di approvare tutto quello che dirò io. (a Tarquinio, e parte)

TARQ. Se non ordina sangue, non approvo niente. (parte)

 

 

 


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