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AZIONE QUINTA
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Gnanca la nostra povertà infelice Dall'ingordisia vostra? In ste lagune Cossa spereu trovar? Qua no ghe nasce, |
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ADR. |
Quietatevi, buon vecchio: io ve lo giuro, Cupidigia crudel noi qui non tragge; Voi ne sarete a parte. |
ORON. |
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LIS. |
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ADR. |
Che la vostra innocenza ama e difende, A vostro pro quivi ne scorta: avrete In noi fidi compagni, e non nemici. Liberi voi, liberi noi, godremo Che invidia non ammette, o gara, o fasto; Se non che sarà nostro Di difenderla il peso, e il frutto vostro. |
Quando la xe cussì, sbasso la testa Al decreto del ciel; ma perché mai |
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ORON. |
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LIS. |
Fortuna è solo dov'è il cor contento; Esser felicitade, ed è tormento. |
ADR. |
D'empio foco crudel che l'ira accese; Delle barbare schiere, onde scuotendo Quivi siam scorti a stabilir la sede Sovra i cardini suoi: Giustizia e Fede.
Senz'orgoglio - anch'egli avrà.
Ma chi è colei, che in rozzi panni avvolta, Tanta ostenta beltade e leggiadria? |
Quella è mia fia. |
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ADR. |