Carlo Goldoni
La fondazione di Venezia

AZIONE SETTIMA

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AZIONE SETTIMA

 

Niso, seguito da Pescatori armati, e detti.

Il Coro lo cantano tutti quelli che sono in scena, anco li Cavalieri.

 

CORO

Libertà, libertà,

NISO

Chi vol metterme in caena.

Per so pena morirà.

CORO

Libertà, libertà.

 

BESSO

Trattegnìve, e ascoltème:

Son Besso, e tanto basta, onde credème.

Questi che qua vede, no xe nemici;

I vien a star con nu.

Delle ricchezze soe, dei so tesori,

Anca nu goderemo,

E in tanta povertà no viveremo.

NISO

Ma le arme...

ADR.

Quest'armi

Saran vostra difesa; ora potrete

Scorrer dall'uno all'altro lido il mare

Senza temer l'insidie

De' barbari corsari. In certo segno

Della fortezza nostra

Alzeremo il Leone, e perché siano

Facili i suoi progressi, ad ogni lato

Sarà il nostro Leon Leone alato.

NISO

Basta, mi no l'intendo,

No vôi deventar matto;

Quel che farà sier Besso, sia ben fatto.

ADR.

Anzi per maggiormente

Della vostra amistà fissar il nodo,

Con vincolo di sangue egli si formi.

Questa figlia vezzosa

Io m'eleggo in isposa; un certo foco...

BESSO

Adasio, caro sior, adasio un poco.

Questa xe za promessa.

ADR.

E chi è lo sposo?

BESSO

Niso.

NISO

De mi, patron,

No l'abbia suggezion;

Se gh'avesse de donne una dozena,

Tutte ghe le daria per una cena.

ADR.

E voi, cara, che dite?

 

DOR.

Vorria dir, ma in tel mio cuor

El mio amor - me tien confusa.

Son esclusa - dal mio Niso,

Ma quel viso - che me piase

Me despiase - abbandonar.

Nati insieme e arlevai,

Avezzai - a cocolarse,

A lassarse - l'è intrigada,

Son sforzada - a suspirar.

 

NISO

Dorilla, xestu matta!

Te despiase a lassarme? e mi te zuro,

Che se i fasse de ti tanta triaca,

No ghe ne penso un'aca.

DOR.

Infame, desgrazià, cussì ti parli

A chi sprezza per ti... ma sì, son matta

A tender a un baban;

Sior cavalier amante,

Se la dise dasseno, ecco la man.

ADR.

Cara, la stringo al seno, e vi prometto

Fede costante, ed un eterno affetto.

DOR.

Cossa diseu, sier pare?

BESSO

Son contento.

Da pare che te son, te benedigo.

NISO

Son fora, grazie al ciel, d'un gran intrigo.

ADR.

Ora pensiamo, amici,

Sovra queste isolette

A formar la più vaga e più pomposa

Città meravigliosa.

Copransi le paludi

Di noderose travi, e sovra queste

S'ergano senza esempio

Piazze, palagi, e l'alta reggia, e il tempio.

 

LIS.

Il tuo nome, adriaca Teti,

Renderem famoso e chiaro,

E in paese a te sì caro

Serberem la libertà.

CORO

Qua felici viveremo,

E dell'oro goderemo

Ancor noi la prisca età.

Oh felice libertà!

DOR.

Vegna pur nemiga zente,

Con idea de far paura:

Sempre più resa sicura

Xe la nostra libertà.

CORO

Qua felici viveremo,

E dell'oro goderemo

Ancor noi la prisca età.

Oh felice libertà!

 

Fine del Divertimento.

 

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