Carlo Goldoni
Il frappatore

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA

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ATTO PRIMO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Sala nella locanda dell’Aquila.

 

Eleonora e Colombina

 

COL.

Compatitemi, signora, se entro in un proposito in cui non ci dovrei entrare; ma l’amore che ho concepito per la vostra persona, mi obbliga a farlo.

ELEON.

Cara Colombina, conosco che siete una buona giovine, e ho piacere nel trattenermi con voi. So che voi vorreste conoscermi, e che vi svelassi l’esser mio e le mie contingenze, ma questa è l’unica cosa, da cui vi prego di dispensarmi.

COL.

Non so che dire, mi avete prevenuta appunto di quello volea pregarvi. Sono sei giorni che alloggiate in questa locanda, e vi ho veduta tanto afflitta e addolorata, che ho desiderato sempre di saperne il motivo, affine di potervi in qualche conto giovare, se non altrimenti, almeno colle parole.

ELEON.

Assicuratevi che non è senza un forte motivo la mia tristezza; ma per ora ho risolto di non parlare. Aspetto ancora due giorni, per vedere se capita una persona qui in Roma, che vi dovea capitare, e poi dopo risolverò, e forse pria di partire vi farò quella confidenza che desiderate.

COL.

Roma è una città assai grande; come volete fare ad essere informata di tutti quelli che arrivano?

ELEON.

Ho qualche indizio, che la persona che aspetto possa venire ad alloggiare in questa istessa locanda; e quando ciò non accada, Arlecchino mio servitore va girando per la città espressamente, per informarsi nei caffè, negli alberghi e nei luoghi più frequentati, se capita quegli che non dovrebbe tardar molto a venire.

COL.

Dite la verità, è qualche amante quegli che voi aspettate?

ELEON.

No, non è amante; non m’impegnate a dirvi di più.

COL.

Veramente una serva di una locanda non merita la vostra confidenza.

ELEON.

Non vi offendete del mio silenzio. Tacerei con una dama, con un principe, con chi che sia.

COL.

Almeno ditemi se siete maritata o fanciulla.

ELEON.

Colombina, per ora non mi tormentate d’avvantaggio. Ho da scrivere una lettera che mi preme. Lasciate ch’io vada a spicciarmi di quest’affare. Ci rivedremo. Può essere che domani vi scopra tutto. Addio. (parte)

 

 

 


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