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Oh signor Ottavio, ben arrivado.
OTT.
Ben trovato il mio caro messer Brighella.
Questo elo quel signor venezian?...
Sior sì, mi son un lustrissimo da Venezia, che xe vegnù a Roma per maridarse.
La troverà delle fortune quante che la vol.
OTT.
(È capitata l’amica?) (piano a Brighella)
(Sior sì. No sarà mezz’ora). (piano ad Ottavio)
OTT.
(Nella camera della Stella). (come sopra)
OTT.
Amico, fate cavare al signor Tonino gli stivali, e accompagnatelo nella sua camera, che or ora vengo.
Caro sior Ottavio, no me lassè solo per carità; a Roma no ghe son più stà, no son pratico, no so gnente.
OTT.
Brighella v’informerà di tutto, e poi or ora sarò con voi. (parte)