Carlo Goldoni
Il frappatore

ATTO SECONDO

SCENA TERZA

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SCENA TERZA

 

Arlecchino, poi Eleonora

 

ARL.

L’è un omo de bon stomego. A tutto el se tacca, tutto ghe comoda, per quel che sento.

ELEON.

Che ne dici di mio marito? Tu non l’avevi prima veduto.

ARL.

Digo che l’è un bel pezzo de omo, e che l’è un signor de bon gusto, amante delle novità.

ELEON.

Sì, ho inteso la curiosità ch’egli ha di vedermi; non sa ch’io sia la pellegrina che vuol conoscere. Lo saprà a suo malgrado. Ora che non c’è più nella camera il signor Ottavio, va tu a scoprire chi sia la donna colà rimasta.

ARL.

Trattandose de una donna, gh’ho un poco manco de suggizion. Vado subito.

ELEON.

Avverti di tornar presto.

ARL.

No so, no m’impegno. Co se tratta de parlar con una femmena, delle volte anca mi me perdo in te le felicità. (entra nella camera)

 

 

 


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