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GAND. Buon giorno, nipote, buon giorno.
ROS. Mi ha detto il signor Florindo che l’avete consolato.
GAND. Vi ha forse raccontato tutto?
ROS. Si, in due parole mi ha detto il tutto.
ROS. Egli è consolato e sono consolata anch’io.
ROS. C’entro, perché quello che fate per il signor Florindo, s’intende anche fatto per me.
GAND. Come? Per voi?
ROS. Non ha egli a essere mio sposo?
GAND. Vostro sposo? Può darsi che sia, e anche che non sia.
ROS. Col vostro mezzo spero di conseguirlo.
GAND. In queste cose non ci voglio entrare. Sono anch’io fanciulla, e le fanciulle non c’entrano.
ROS. Ma egli mi ha detto che l’avete consolato.
GAND. Sì bene, l’ho consolato.
ROS. Dunque avete promesso di parlare per noi a mio padre.
GAND. Ah v’ingannate, signora, v’ingannate.
ROS. M’inganno? Come dunque l’avete consolato?
GAND. Come? Oh se sapeste come!
GAND. Meno ciarle, non avete da saper altro.
ROS. Non ho da saper altro? Florindo è il mio sposo.
GAND. Questa volta penso che potrete spazzarvi la bocca.
GAND. Certo che sì.
ROS. Egli è venuto qui per assicurarmi della sua fede.
GAND. In questa casa non vi sono altre fanciulle che voi?
GAND. Non ve ne sono altre?
GAND. Io, che cosa sono?
ROS. Voi?
ROS. Voi?
GAND. Io.
GAND. Chi sono?
ROS. Una vecchia senza giudizio. (parte)
GAND. Fraschettuola! Mi voglio maritare per darti dispetto: se ho degli anni assai, ho anche assai denari: i giovani che hanno giudizio, pensano ai danari e non pensano alla gioventù. Oh, mi dirà qualcheduno, se il marito vi prende per i denari, vi strapazzerà. Son vecchia, ma non son poi decrepita. Sono ancora colorita in faccia, ho della carne su le ossa, e poi per istar meglio, se avrò qualche incomodo, prenderò le pillole, e guarirò. (parte)