Carlo Goldoni
Il giuocatore

ATTO TERZO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

Rosaura e detti, poi Beatrice.

 

ROS. Oimè! Soccorretemi, ch’io mi sento morire.

FLOR. Non ho coraggio di mirarla in viso.

BRIGH. La se fazza animo; a tutto gh’è rimedio.

ROS. Florindo traditore! Dov’è la mia pioggia?

BEAT. Si può entrare? (di dentro)

FLOR. (Oh diavolo! Ecco Beatrice). (da sé)

BRIGH. Vien zente; la torna in camera. (a Rosaura)

ROS. Una donna?

BRIGH. Presto, la no se lassa véder.

ROS. Andiamo, andiamo a morire. (entra in camera)

BRIGH. (Ste donne le mor e le ressuscita presto; per mi me la batto). (da sé, parte)

 

 

 


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